4 ottobre 2011

Fringe: 4x02 - One Night in October

Eccomi qui a commentare il secondo episodio di questa quarta stagione di Fringe. Classico episodio statico in cui siamo di fronte ad un caso inquietante. Un caso difficile, motivo per cui l'universo alternativo chiede aiuto alla divisione Fringe Over Here. È la prima volta che vediamo le due parti collaborare tra loro, non senza intoppi. Molto bello il confronto iniziale fra le due Olivia, che sottolinea ancora una volta le differenze di carattere delle due donne. Olivia di Over Here crede che collaborare a questo caso sia solo una perdita di tempo e un rischio. 

Nell'universo Over There un serial killer ha già fatto 23 vittime, ritrovate tutte con un foro dietro il capo. Causa della morte: congelamento del cervello. L'altra Olivia (Bolivia, Fauxolivia, Olivia la rossa, beh chiamatela come volete), crede che portando nel loro universo la nemesi del serial killer, il suo omonimo Over Here, che fa il professore, possano riuscire a catturare l'assassino. Con riluttanza Broyles e Olivia accettano.
Il piano però non va per il verso giusto: John, il prof, scopre di non essere nel suo universo, di avere, diciamo così, un "doppio" però malvagio e decide di fare da sé nel tentativo di riuscire a far cambiare idea il killer, di portarlo sulla strada giusta, di riuscire a farlo pentire e non far più del male alle persone.

John è un po confuso: davanti ha due Olivia!



Lasciamo stare la trama. Questo episodio a molti non sarà piaciuto. Troppo statico, classico caso alla Fringe, e bla bla bla. A me non è dispiaciuto. Certo, i ritmi sono ancora lenti, ma va bene così. Gli autori non possono subito spingere sull'accelleratore; finirebbe tutto molto presto. E invece utilizzano questo semplice episodio per presentare quello che vedremo prossimamente. I due universi, le due diverse Divisioni Fringe, qui collaborano. Per la prima volta possiamo vedere fianco a fianco le due Olivia. Che gran visione! Due Olivia nella stessa inquadratura! Mamma mia, fantastico!



La simpatia di Bolivia!


Assistiamo ad una grande prova da parte di Anna Torv. Bravissima. Nei gesti, negli sguardi riesce a differenziare totalmente le due protagoniste. Sono curioso di vedere come si evolverà il loro rapporto nel corso degli episodi. Anche oggi poco spazio lasciato a Walter, che appare molto fuori di sé. Si percepisce nell'aria che a lui manca qualcosa, manca una figura che possa aiutarlo e sostenerlo nelle difficoltà che animano la sua esistenza e il suo lavoro. Chi? Beh semplice: suo figlio. Peter Bishop. Come accaduto in "Neither Here, Nor There", anche questo episodio si conclude con Walter che, solo nella sua camera, viene a contatto con le reminiscenze di Peter, i bagliori che restano di lui. Ma questa volta non vede la sua immagine, ma ne sente la voce. "Walter, I'm here" "Can you hear me?" e alla fine "Please, help me!"
Quando la vicenda si sposta nell'altro universo, Olivia viene accolta da Philip Broyles, vivo e vegeto. Cosa che ancora una volta ci fa capire che la linea temporale è stata riscritta.
Un buon episodio. Con luci e ombre. Ma anche questo è Fringe. Tutta questa bassa tensione ci sta preparando a qualcosa di grande.

Vi lascio con ciò che Broyles, a fine episodio, dice a Olivia, che appare come un riferimento a Peter.

"A rischio di passare per un sentimentale, ho sempre pensato che ci siano persone che ti lasciano un segno indelebile nell'anima, una traccia che non potrà mai essere cancellata."



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