11 ottobre 2014

SIN CITY 2: Non un film per cui uccidere


Non basta un 3D che a me è piaciuto molto, applicato ad un film del genere; non basta una Jessica Alba incredibilmente figa, capace di fermare il tempo e togliere il respiro nei secondi in cui muove quel culetto sul palco; non basta una megaultrafiga Eva Green quasi sempre con le tette di fuori; non basta la scusa "eh ma è un film che deve intrattenere e basta". Quando hai dei personaggi deboli, fiacchi, stanchi di apparire in scena, allora anche il semplice intrattenimento potrebbe non funzionare.

Sono uscito dalla sala deluso da questo Sin City 2. Deluso perché sinceramente dopo 9 anni mi aspettavo molto di più. E invece, guardandolo, avevo la perenne sensazione di qualcosa di visto e stravisto, di scontato e fiacco. Non dico di stravolgere le cose, ma ho notato una carenza di epicità, di ironia, di monologhi che sfiorano l'assurdo e il poetico, come capita nel primo film. Ecco, il primo Sin City è nettamente superiore a questo; rappresentava una novità a quei tempi, la messa in scena, le voci narranti, il modo in cui si ironizzava sulle varie vicende; e gli episodi sono molto più potenti, coinvolgenti, spezzati, incastrati, riuniti.
Uno dei veri problemi di Sin City 2 sono proprio i personaggi, che sembrano non avere molto altro da dire, perché l'hanno già detto.

Naturalmente non è da stroncare del tutto. Rodriguez è come sempre bravo a mettere in scena il circo dei suoi personaggi, ma pecca in fase di scrittura.





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