25 febbraio 2012

Millennium: Uomini che odiano le donne






Titolo originale: The Girl with the Dragon Tattoo
Paese: USA, Svezia, UK, Germania, Canada
Genere: Drammatico, Thriller
Regia: David Fincher
Cast: Daniel Craig, Rooney Mara, Christopher Plummer, Stellan Skarsgard, Steven Berkoff, Robin Wright
Durata: 158'






Mi viene molto difficile dare un giudizio oggettivo completo a questo film poiché ho letto prima il libro, uno dei più belli che mi siano mai passati tra le mani. Per ora ho letto il primo della trilogia Millennium, ovvero Uomini che odiano le donne. È stata subito passione sfrenata. Molti dicono che gli scritti di Stieg Larsson non avrebbero avuto tutto questo incredibile successo se lui non fosse morto così giovane ancora prima di pubblicare i 3 romanzi, che erano solo l'inizio di una lunga serie di opere. C'è da dire che il romanzo di Larsson è un giallo a tutti gli effetti, forse anche abbastanza semplice alla fin fine, se uno ci pensa un attimo. Anche il finale potrebbe rivelarsi scontato, e uno lo può intuire anche molte pagine prima della fine. Ma il vero punto forte del romanzo è sì il mistero, l'indagine, ma soprattutto l'atmosfera creata da Larsson. Un'atmosfera fredda, cupa, in cui agiscono i personaggi che hanno subito fatto breccia nel cuore di milioni di lettori. I protagonisti sono il punto cardine del romanzo. Secondo me, trasporre in film un libro del genere è molto difficile ma non impossibile. Come ogni trasposizione è difficile restituire le stesse atmosfere, le stesse caratterizzazioni dei personaggi, che il libro dà.
Devo dire che Fincher e compagnia bella hanno fatto un ottimo lavoro. Io non ho visto la trilogia cinematografica svedese, quindi non posso confrontarli, ma credo siano abbastanza diversi.
Ciò che però mi trovo ad ammettere, è che da questo film mi aspettavo molto di più, soprattutto dopo aver visto il cast e il regista. Credo che ha molti abbia fatto lo stesso effetto, qualcosa di più ci si aspettava.
Ma.. il risultato che ne viene fuori è molto ma molto soddisfacente, almeno per me. Però, lo ripeto, l'aver letto il libro influenza non poco la visione generale del film e dei suoi elementi. Vorrei proprio sapere cosa ne pensa una persona che ha visto il film ma non ha mai letto il libro.
La trama non sto qui a scriverla, perché credo che la maggior parte delle persone che vogliono andare a vederlo abbiano già letto il libro o sanno già di cosa tratta.
Il film, dal mio punto di vista di lettore del libro, è stato molto fedele all'opera di  Larsson. Ogni azione, ogni situazione, luogo, traccia, mistero, è stato affrontato molto bene, era proprio come io me l'ero raffigurato leggendo il libro. Per me è stato anche troppo fedele. Il film dura già molto tempo, 2 ore e mezza, e per non dilungarlo ancora di più sono state tagliate alcune parti anche molto importanti nel libro, ma che nel film non tolgono nulla. Una delle pecche è che il ritmo a tratti è molto veloce, in altri punti invece è lento, anche troppo. Avrebbero dovuto reinterpretare maggiormente il libro, così da accelerare tutto il meccanismo.



C'è da dire che, però, non ci si annoia mai, merito soprattutto della regia perfetta di David Fincher. Ho letto molte critiche verso di lui, accusato di essersi allontanato dallo stile che lo aveva contraddistinto in precedenza. Secondo me, invece, è stato fedele a se stesso. Fincher predilige sempre gli ambienti cupi, scuri, in cui agiscono storie di uomini cattivi, e penso che in questo suo ultimo lavoro il suo stile si vede, eccome. Inquadrature particolari, sensate, raccordate in maniera incredibilmente perfetta. Alcune scene sono, cinematograficamente parlando, delle vere perle di maestria, veramente da applausi. Ruolo centrale lo svolge anche la fotografia di Jeff Cronenweth (candidato all'Oscar) che restituisce l'atmosfera cupa della Svezia descritta da Larsson.
Il film è vietato ai minori di 14 anni, anche se c'è qualche perplessità intorno a questa scelta, visto che alcune scene (come quella dello stupro) sono molto molto molto forti.

Ma veniamo ai protagonisti principali. Il personaggio più bello, più interessante, dannatamente dannato, che ha affascinato tutti i lettori è sicuramente Lisbeth Salander.
Lisbeth è un'hacker che si veste da punk e ha la sigaretta sempre in bocca. È sola, un essere asociale. Non ha contatti sentimentali con nessuno, tranne qualche incontro a sfondo sessuale. È fredda e all'apparenza non prova sentimenti. È diffidente verso tutto e tutti, si fida solo di se stessa.
Il personaggio di Lisbeth è complicatissimo. Nel libro, Larsson le dedica tantissime pagine, proprio perché il suo carattere presenta sfaccettature diverse che non si possono buttare giù così in poche righe..
Ho trovato Rooney Mara assolutamente perfetta nel ruolo di Lisbeth Salander che le ha fatto ottenere la candidatura come Miglior Attrice Protagonista agli Oscar. Io tifo per lei, ma anche per Viola Davis protagonista di The Help.
Rooney Mara si cala in maniera assurda nella parte della hacker. I piercing che il personaggio richiedeva, lei se li è fatti fare veramente: quattro in ogni lobo e uno nel sopracciglio, nella narice, nel labbro e nei capezzoli, togliendoli alla fine delle riprese ma lasciandone uno. 
Nel film dice poche, per non dire pochissime, battute; comunica tantissimo con lo sguardo e coi movimenti. Davvero una Lisbeth perfetta. Magari qualcuno considera migliore l'interpretazione di Noomi Rapace nel film svedese, ma io non l'ho visto. Potrebbe anche essere. Sta di fatto che Rooney Mara mi ha davvero sorpreso, anche se non la conoscevo, perché era difficile dare identità al personaggio cult dell'opera di Stieg Larsson.
FUCK YOU / YOU FUCKING / FUCK

Veniamo a Daniel Craig che interpreta il giornalista Mikael Blomkvist. Craig abbandona le vesti del James Bond di turno per mettere su qualche chiletto e calarsi nella parte del giornalista/detective catapultato in una zona semi sconosciuta della Svezia. Ottima prova da parte sua. Non avrei potuto immaginare un Mikael migliore! Mi ha molto convinto.
Da segnalare poi la presenza di Christopher Plummer nei panni del magnate capo famiglia Henrik Wanger e dell'attore svedese Stellan Skarsgard che interpreta Martin Wanger.




Particolarmente efficace e molto bella la colonna sonora composta da Trent Reznor (fondatore e membro dei Nine Inch Nails) e Atticus Ross, che hanno anche riarrangiato il famoso pezzo dei Led Zeppelin "Immigrant Song" usato nei MAGNIFICI titoli di testa del film, spettacolari, che da soli valgono quanto tutti i cinepanettoni messi assieme! Guardare per credere.


Il film, nel suo complesso, mi è piaciuto anche se mi aspettavo qualcosinainaina di più da questo remake americano. Consiglio vivamente a tutti quelli che non hanno ancora visto il film di leggere prima il libro che è bellissimo. È un giallo classico, apparentemente senza niente di così eccezionale, ma l'atmosfera e i personaggi lo rendono davvero un piccolo capolavoro ormai diventato un cult.

Voto al film: 7,5
Voto alla regia di David Fincher: 9
Voto alla Lisbeth Salander cinematografica (e quindi anche a Rooney Mara): 8



*** ATTENZIONE SPOILER *** chi non ha letto il libro o visto ancora il film NON legga di seguito.

Ecco quali sono le principali DIFFERENZE tra il libro di Stieg Larsson e il film di Fincher:

- Relazione fra Mikael Blomkvist ed Erika Berger nel film è solo abbozzata.
- Assenza della relazione tra Mikael e Cecilia Vanger
- Mikael, nel film, non va in prigione per 3 mesi come succede nel libro, sempre a causa di Wennerstrom.
- Nel libro, Mikael scrive e porta a compimento la biografia su Henrik Vanger e famiglia.
- Nel libro, Anita Vanger non è morta, ma risiede a Londra.
- Nel libro, Martin muore volontariamente schiantandosi contro un mezzo pesante.
- Il finale del film è stato un po' cambiato rispetto a quello del libro. Nel libro, infatti, Anita è vive e abita a        Londra, mentre Harriet vive in Australia, dove Mikael si reca per incontrarla.
- Il rapporto che via via si fa sempre più sentimentale fra Mikael e Lisbeth, nel film non è molto affrontato.







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