27 febbraio 2012

The Artist


Titolo originale: The Artist
Paese: Francia
Anno: 2011
Durata: 100 min
Genere: drammatico, commedia, romantico
Regia: Michel Hazanavicius
Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell


Premi Oscar vinti: Miglior Film, Miglior Regia (a Michel Hazanavicious), Miglior Attore Protagonista (a Jean Dujardin), Migliore Colonna Sonora, Migliori Costumi

La normale reazione che uno potrebbe avere quando viene a sapere che al cinema esce un film muto è sicuramente di stupore o menefreghismo. "Un film muto? Nel 2012?? E a che mi serve?". Questo perché viviamo ormai circondati dal 3D che si può amare o odiare a seconda dell'uso che ne viene fatto. Agli Oscar di quest'anno, i due principali film favoriti al premio finale erano Hugo Cabret e The Artist, rispettivamente un film in 3D e uno muto in bianco e nero. La differenza quindi è enorme, ma queste due pellicole sono più vicine di quanto sembri. Entrambe sono un vero e proprio omaggio al Cinema. Se in Hugo Cabret troviamo George Melies, uno dei più grandi registi dei primi anni, in The Artist siamo catapultati nel 1927, negli anni di passaggio dal muto al sonoro.
George Valentin è un grande divo del cinema muto. Un giorno, alla premiere di un suo film, si fa fotografare con una ragazza, Peppy Miller, che incontrerà in seguito sul set.
La ragazza intanto si fa strada nel mondo del cinema, diventando sempre più ricercata e famosa.
Il 1929 è l'anno di passaggio dal muto al sonoro. Valentin entra però in crisi. Egli non vede nulla di buono nel recitare un film con l'audio, perciò abbandona il suo produttore e decide di investire tutti i suoi soldi nella realizzazione di un film muto, che, com'era prevedibile, non viene visto da nessuno. Il pubblico preferisce di gran lunga il nuovo film sonoro proprio di Peppy Miller.
George Valentine comincia a bere, entra in depressione. Alla fine però tutto si sistemerà ma non voglio dirvi nulla, dovete guardarlo!



Per me ha meritato l'Oscar al Miglior Film. Perché è perfetto in ogni campo. Regia, montaggio, attori. Un meccanismo perfetto. A quelli che hanno visto qualche film muto anni 20, sembrerà di essere di fronte ad uno di quei film, perché la resa degli ambienti, ma soprattutto i movimenti degli attori sono incredibilmente uguali al cinema delle origini. Non per niente Jean Dujardin ha conquistato l'Oscar a Miglior attore protagonista! La sua interpretazione è grandiosa! È molto difficile interpretare quel ruolo, proprio perché devi soprattutto saper controllare la gestualità e i movimenti che sono il fulcro della recitazione.
È un film molto nostalgico, come lo era questa cerimonia degli Oscar. Lo sguardo era puntato verso il passato, basta citare gli esempi di Hugo Cabret e Midnight in Paris.
È un piccolo capolavoro la pellicola di Michel Hazanavicious, che ha avuto un grandissimo coraggio a puntare su un'opera senza audio, con le didascalie (anche se poche), in bianco e nero, proprio negli anni del cinema ricco di effetti speciali. Il regista francese ha confezionato un gioiello cinematografico, in cui spiccano l'assurda bravura di Jean Dujardin, il volto che dà allegria e freschezza di Berenice Bejo e soprattutto le irresistibili gags del cane Uggie che è un vero e proprio attore!
Ciò che il film vuole dire è che bisogna sapersi evolvere, affrontare nuove sfide, e non rimanere incollati a ciò che si faceva abitualmente. George Valentine ha paura del sonoro, ha paura che la gente non lo riconosca più come la grande star del cinema muto che era prima. Ha un grande talento, ma ha paura di non riuscire a sfruttarlo  in altro. Ma, invece, se uno ha talento può intraprendere anche altre strade, può evolversi e magari risultare migliore nelle cose nuove che fa.

Sicuramente c'è ancora molta gente scettica riguardo alla vittoria di questo film. Per me non è assolutamente una ruffianata verso l'Academy, come ha detto qualcuno. Bisogna smetterla di pensare sempre a film che vengono fatti per puntare all'Oscar e altre paranoie di questo tipo. Godetevi questa meraviglia. È sorprendente. Ha colto tutti di sorpresa. Chi ha mai pensato che nel 2012 ci saremmo trovati di fronte ad un film muto? Ma poi non un film muto così giusto per farlo, un film bello e realizzato magnificamente.


The Artist ha meritato il premio al Miglior Film, magari quello alla Regia potevano darlo a Scorsese.. ma comuqnue siamo di fronte a un grande film. Coraggioso, nostalgico, recitato divinamente.

Voto 8/10









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