David Fincher si conferma un regista che non sbaglia mai un
colpo, e confeziona questo GONE GIRL, un thriller/drama che per 2 ore e mezza
tiene incollati alla poltrona senza mai stancare. Un film glaciale, a tratti
molto freddo, come se Fincher si ponesse lì davanti alle vicende in modo
oggettivo senza parteggiare per nessuna delle parti; che racconta sì la storia
di un’indagine di polizia volta a ritrovare la scomparsa Amy, ma che si sofferma
principalmente sul racconto di un matrimonio coi suoi pro e contro. (Non si può
dire troppo per non spoilerare).
Un thriller che può sembrare all’apparenza normale, ma per l’argomento che tratta, e il modo in cui lo fa, e per i vari capovolgimenti di fronte, è una vera perla del genere, e ti resta in testa. Se aggiungiamo poi che riesce anche a sdrammatizzare il tono in più punti non può che far piacere.
Un thriller che può sembrare all’apparenza normale, ma per l’argomento che tratta, e il modo in cui lo fa, e per i vari capovolgimenti di fronte, è una vera perla del genere, e ti resta in testa. Se aggiungiamo poi che riesce anche a sdrammatizzare il tono in più punti non può che far piacere.
La sceneggiatura è impeccabile, e anche se alla fine mi chiedevo se quella
lunghezza fosse proprio necessaria, ripensandoci mi son risposto di sì, perché
non poteva finire prima o dopo, soprattutto per arrivare a QUEL finale che ti
scuote un po’ dentro e ti lascia sospeso per qualche secondo nelle tue
paranoie. Struttura evidente ben divisa in tre parti ognuna diversa dall’altra,
con uno spiegone a metà film che non dà alcun fastidio perché è di una bellezza
e figaggine disarmante.
Il merito va anche alla protagonista, Rosamund Pike, che, non posso dire nient’altro, è PERFETTA. Ben Affleck è espressivo quanto un albero di cosso ma vabbè, fa la sua sporca figura e ci può stare.
Il merito va anche alla protagonista, Rosamund Pike, che, non posso dire nient’altro, è PERFETTA. Ben Affleck è espressivo quanto un albero di cosso ma vabbè, fa la sua sporca figura e ci può stare.
Nota positiva anche per la sorella di Ben nel film, Margo, personaggio
simpatico che porta un velo di ironia.
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