La passione per il cinema ce l'ho da quando sono piccolo, e via via che mi nutrivo di film, cambiava pure il mio modo di approcciarmi a loro. All'inizio mi interessavo principalmente alla trama, alla storia, ma ora questa non è più la cosa più importante che mi piace trovare in un film. Adesso sto attento ad ogni particolare, ad ogni aspetto, godo di una bella fotografia, di un'inquadratura meravigliosa, di un montaggio vorticoso, di un ordine non cronologico degli avvenimenti. Son passato dal pensare solo ed esclusivamente alla trama, a godere sì della sceneggiatura, ma anche e soprattutto di ciò che i miei occhi vedono, delle immagini pure e incredibili. Per questo riesco a vedere con scioltezza anche film complessi dove magari vige l'assurdo e la mancanza (magari apparente) di una storia. E il cinema mi piace quando presenta opere che ti fanno viaggiare con gli occhi e con la mente, tenendoti lì incollato anche se ciò che hai davanti non è di tua immediata comprensione, e ti fa perdere nei meandri delle immagini e dei colori, ponendoti mille domande e poche risposte, costringendoti a mettere in moto il cervello e a pensare a ciò che hai appena visto. E lì capisci che il cinema può essere davvero un grande esperienza da vivere.
Ecco, se posso trovare un difetto a Interstellar, è proprio il fatto di non lasciare spazio all'immaginazione dello spettatore, come altri film del genere ci hanno abituati, ma dandoti tutte le risposte, chiudendo il cerchio perfettamente, e un volta che arriva lo schermo nero lì finisce tutto. Niente seghe mentali, niente cervello fritto. Tutto ciò che dovevi sapere l'hai saputo. Tutto ciò che dovevi vedere l'hai visto. Ma tutto questo è comunque giustificato, visto che Interstellar si pone come opera che cerca di abbracciare un vasto pubblico, sia lo spettatore che vede un film all'anno, sia quello che si ammazza di immagini dalla mattina alla sera. Nolan ci ha abituati alle sceneggiature zeppe di dialoghi, dove ad ogni domanda corrisponde più o meno una risposta, e tutti i nodi vengono al pettine in finali incredibili e molto lunghi, come in quest'ultimo caso. Questo è un film con un grande potere, ovvero quello di riunire spettatori di diverso tipo all'interno di una mastodontica opera che riesce ad affrontare temi difficili come l'astronomia e l'astrofisica rendendoli materia di cui possono godere tutti, accanto a temi cari al cinema come la sopravvivenza dell'uomo, la fine del mondo, il viaggio spaziale, i legami familiari e, più di tutti, l'amore.
"L'amor che move il sole e l'altre stelle", dice Dante nell'ultimo verso del Paradiso.



P.S. il padre di Cooper è niente po' po' di meno che il serial killer Trinity visto nella 4' stagione di Dexter. Così, giusto per ricordare l'apice di quel telefilm che dopo è diventato merda.
Ma passiamo a quella che per me è stata la vera sorpresa del film, parlando sempre di cast.
Il personaggio della piccola Murph è già figo di per sè, se poi ci mettono la 14enne Mackenzie Foy ad interpretarla allora siamo a cavallo! Ma che spettacolo è questa ragazzina? A parte gli occhi e lo sguardo incredibili, ma quanto recita bene? Magari esagero, magari sono io rincoglionito che mi appassiono alle piccole attrici (no, non sono un pedofilo, posate quel telefono!), ma ogni volta che appariva bucava letteralmente lo schermo! Una faccia cinematografica a livelli incredibili. Brava brava e brava. Avessi 8 anni di meno credo che mi prenderei una cotta potentissima per lei. Ma mi limito a diventare subito un suo nuovo fan e a seguirla in una carriera che sperò sarà rose e fiori! (che diamine, a 14 anni recitare in un film di Nolan, e in un film delle dimensioni di Interstellar non è poco!).
Menzione speciale va alle musiche di Hans Zimmer. Un Dio. Non stupisce più. Emoziona. Sempre.
Interstellar è da consigliare a tutti, perché questo è il suo pregio: può essere apprezzato da tanti, e va fatto conoscere, perché nessuno si perda l'esperienza di questo viaggio, perché tutti capiscono che il Cinema è questo: vivere l'emozione che le immagini e i sentimenti possono regalarci.
È eccezionale, e io film così, molto filoamericani, li adoro. Non ho potuto non notare le analogie con inception: il reale e l'irreale, il superamento della conoscenza umana e il mistero di un mondo incontrollabile. Eppure ho trovato inception superiore ad interstellar per l'efficacia delle immagini e la liquidità degli effetti speciali inaspettati. Lo spazio di Nolan non ha nulla di diverso dallo spazio che hanno mostrato pellicole che trattano di galassie e astronavi.
RispondiEliminaLa fotografie tra i campi di mais mi ha comunque disarmata e la colonna sonora mi ha fatto quasi commuovere.
Sì, musiche e fotografia per me hanno già prenotato la nomination agli Oscar. Di Inception adoro il ritmo serrato e incredibile che ti tiene incollato alla poltrona dall'inizio alla fine.
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